domenica 21 settembre 2008

«...La mierda, siempre merda es!»

Quien sabe? (1966), diretto da Damiano Damiani, è un robusto spaghetti-western dai marcati risvolti politici ed è in assoluto il primo ad assurgere a protagoniste vicende di ribelli messicani. Viene inopinatamente considerato uno dei fondatori del sottogenere detto zapata-western, filone pseudo «impegnato» cui appartengono molti altri spaghetti del periodo (come Tepepa, Vamos a matar, compañeros, e il celebre Giù la testa). Semplice e lineare la trama: nel Messico del 1917, durante la rivoluzione di Pancho Villa, un bounty-killer americano riceve dal governo locale l'incarico di uccidere Elias, generale dei ribelli. Per poter avvicinare l'ufficiale, il sicario entra nella banda di El Chuncho, un ex rivoluzionario che fornisce armi agli insorti. Questi lo ucciderà nell'indimenticato finale rispondendo col titolo del film (lett. «non lo so!») alla domanda del bounty-killer colpito a morte: «perché lo fai?». Gli attori sono tutti notevolmente in parte (il grande Gian Maria Volonté su tutti, semplicemente superlativo nella caratterizzazione di un El Chuncho mezzo santo e mezzo farabutto, ma anche Lou Castel rende un buon servigio al suo personaggio trattenendosi dal gigioneggiare), mentre la rievocazione ambientale è riuscita e fascinosa, interamente al servizio di una efficiente sceneggiatura di Franco Solinas (autore, tra l'altro, del mai troppo osannato La Battaglia di Algeri). Il tutto possiede una equilibrata commistione di messaggio/spettacolo che rende la pellicola, nonostante un'ovvia semplificazione dello sguardo antimperialista, ancora oggi estremamente godibile.
Prete : «Che ci fa un religioso fra quei banditi?» 
El Santo: «Cristo è morto fra due banditi»

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