domenica 11 maggio 2008

Rob Zombie, nun ce lassa'...

Rob Zombie (musicista, fumettista e talentuoso regista de La Casa del Diavolo), l'anno scorso prese tra le mani il soggetto dell'iconico Halloween di Carpenter (1978) per farne un newquel (sorta di remake rielaborato e intessuto di nuovi sviluppi). Ebbene, rintracciato finalmente il DVD del film, credo si possa parlare senza troppi eufemismi di cocente delusione. Se Carpenter ci mostrava «il Male», Zombie si preoccupa di fornire una famiglia disfunzionale al protagonista Micheal Myers, trasformando l'icona primigenia dell'Uomo Nero del cinema in uno psicopatico tutto sommato canonico.
Del resto, se la pellicola di Zombie è antitetica nei contenuti rispetto a quella di Carpenter, sul piano tecnico/registico è invece un atto d'amore nei confronti dello stile del principe delle tenebre, specie nella seconda parte del film, dove il regista ammoderna la messa in scena ma attenendosi in maniera pedissequa alle sequenze del maestro.
Ma torniamo alla prima parte: il piccolo Myers è presentato come mostro in un mondo orrido e marcio, quasi una vittima della decadenza della nostra società, che si manifesta in primo luogo nel collasso della famiglia (discorso in soldoni già affrontato ne La Casa Del Diavolo). Così, se in un certo senso il regista riesce a far provare “pietà” nei confronti del piccolo e folle Myers, (vessato dai compagni di scuola, picchiato dal patrigno alcolizzato, ignorato dalla sorella, legato solamente alla madre spogliarellista), dall’altro toglie al serial-killer quell’alone di mistero che lo rendeva, nell’originale di Carpenter, veramente spaventoso. Qui Michael Myers è protagonista assoluto (mentre nel film di ’78 tutto ruotava attorno all’eroina Jamie Lee Curtis), tutto è vissuto dal suo punto di vista.
In definitiva la sensazione è quella di trovarsi di fronte a un prodotto che non si discosta molto dal livello medio degli horror realizzati a Hollywood di recente (in particolar modo riferendosi all'invasione non sempre convincente di prequel e remake di classici del new horror anni 70). Abbiamo sopravvalutato Rob Zombie? Forse era lecito aspettarsi di più da chi aveva narrato le gesta della folle famiglia Firefly? Forse la colpa è degli invadenti fratelli Weinstein (che hanno imposto diversi tagli e modifiche)? O forse Zombie stesso si è sentito intimorito davanti alla grandezza (e la fama) dell’Halloween originale?

Curiosità: nel film recitano vecchie glorie come Udo Kier e Malcolm McDowell (nei frusti panni di un inverosimile dottor Loomis che urla, si agita o piange nei momenti meno opportuni), mentre Scout Taylor Compton è Laurie Strode. Nel cast alcuni tra gli attori favoriti di Rob Zombie: sua moglie Sheri Moon, William Forsythe, Ken Foree, e il granitico Danny Trejo.

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